TIGER BROLO-RENDE 1-2 (Primo Tempo 1-1)

Un Rende tutto cuore, grinta e voglia di non mollare mai, e perchè no, di crederci, come i suoi incommensurabili tifosi giunti dalla cittadina calabrese, è stato autore di una vittoria, che per come si era messa la partita, equivale a un’autentica impresa per il sopraggiungere di tantissime avversità, iniziate con il calcio di rigore ed espulsione di De Brasi e terminate con l’infortunio a Simone Caruso, che stavano per far ventilare un alone di maledizione, scacciata via però dalla prodezza dell’altro Simone, Simeri, che ha reso inutili anche le topiche dell’arbitro sig. Daniel Pedretti, famoso per un rigore inesistente concesso a Trento.

L’episodio purtroppo si è ripetuto anche al “Ciccino Micale” di Capo d’Orlando ed è andato a danno degli ospiti, bravi a non tirare il freno nemmeno in dieci uomini per più di un’ora e senza Vito Zangaro, sostituito da Mancino, dopo l’espulsione di De Brasi. Il Rende ha meritato la vittoria per spirito di sacrificio e per la grande umiltà di questo gruppo, di uno spogliatoio coeso e per il costante seguito di tifosi accorsi anche questa volta, immancabili Ultras Rende 81, al fianco del loro “Magico Rende”. I biancorossi avranno anche avuto, per gli amanti della cabala e della scaramanzia, un qualche amuleto a proprio favore e al loro fianco, poichè stava diventando davvero impossibile sopportare e sostenere la gran parte di situazioni successe in campo a sfavore degli ospiti che avevano iniziato col solito piglio.

LA CRONACA. Nelle fila dei padroni di casa non c’è Calabrese infortunato, ma c’è il rientro di Kouadio che si posiziona al centro della difesa. Per il resto, formazione tipo. Il Rende risponde con la classica difesa di interpreti a quattro, Fiore e Benincasa a dettare i tempi a centrocampo con Gigliotti pronto a far male e in soccorso del tridente S.Caruso-Zangaro-Simeri. L’avvio è scoppiettante: il Rende inizia bene, ma sono i ragazzi di mister Bellinvia a sfiorare la via della rete per ben due volte. La prima con un colpo di testa di poco a lato, la seconda con un tiro ravvicinato che grazia De Brasi, successivamente però protagonista su una gran conclusione da fuori di Addamo, deviata in corner. Da quel momento, il Rende esce fuori la testa e combatte come sa, orchestrando a dando prova delle sue qualità. la partita sembra mettersi in discesa perchè Saani guadagna il primo giallo della giornata e giocherà condizionato per tutta la gara, rischiando addirittura la seconda ammonizione per un intervento scomposto ai danni di Ruffo nel secondo tempo, e perchè Zangaro dà il là all’azione del gol: il trequartista biancorosso calcia a botta sicura, ma una deviazione gli sporca il tiro con il pallone che arriva a Simeri, pronto a spedire in fondo al sacco con un istinto da vero e proprio serpente a sonaglio. Gol nel sangue e 0-1 al 19′. La gara adesso è in discesa per il Rende, con la Tiger Brolo che sicuramente avrebbe aperto spazi importanti che sarebbero stati inviti a nozze per Simone Caruso e Vito Zangaro. E invece succede che l’arbitro Pedretti casca ancora nel consueto errore che lo ha visto protagonista a Trento. Al 20′ su un lancio di Zingales, Saani è bravo ad avventarsi sul pallone, allungandoselo un pò troppo e favorendo l’uscita di De Brasi in anticipo. Incredibilmente il fischietto bresciano vede fallo da ultimo uomo di De Brasi (anche se lo fosse stato, c’erano Musca e Ginobili a protezione della porta e comunque sarebbe stata punizione dal limite, in quanto il presunto contatto falloso del portiere è avvenuto chiaramente fuori area). Massima punizione per il Rende, in tutti i casi. Dal dischetto è pronto Di Senso, mentre intanto viene effettuato il cambio biancorosso: viene sacrificato Zangaro e al suo posto entra il giovane Mancino, classe 1996. Il numero dieci giallonero angola non troppo il tiro al 22′ dagli undici metri, ma Mancino è formidabile a intuire il lato e a deviare la palla in angolo, appena entrato, a freddo. La Tiger Brolo ha l’uomo in più ma le occasioni più nitide nascono da cross dal fondo e da una collezione di calci d’angolo e calci di punizione. Proprio mentre Benincasa si trova a terra per un fastidio muscolare, al 33′ la Tiger non butta palla fuori e Pedretti lascia correre. Sul cross di Addamo, il più lesto ad impattare di testa è il favoloso Sparacello, che riapre la sfida tra i due classe ’96: Mancino infatti stavolta non può nulla e il gol del giovane di Brolo, rimedia all’errore di Di Senso, sul quale si è esaltato il coetaneo di Sparacello, deviando in corner il rigore. In seguito all’infortunio di Benincasa, il Rende deve correre ai ripari e Marchio prende il posto del geometra biancorosso al 34′. Gli ospiti si rintanano nella loro metà campo, attendendo l’avversario e la fine della prima frazione per rientrare negli spogliatoi e ridisegnare gli schemi e ricaricare le pile. Dopo 3′ di recupero, il primo tempo si chiude sull’1-1.

Alla ripresa del gioco, nessun cambio nelle due squadre. La Tiger Brolo continua il suo forcing, costringendo agli straordinari la linea difensiva. Specialmente Crispino, viene spesso impegnato da Di Senso e sui lanci di Zingales va in diagonale di copertura con efficacia mostruosa ogni qualvolta viene chiamato in causa. Centralmente Musca e Ginobili fanno buona guardia su Saani, il quale si rende protagonista di un intervento scomposto su Ruffo, rischiando e probabilmente meritando il secondo giallo, ma Pedretti non è di questo avviso. Al 53′ però l’incubo del Rende sembra non finire. Simone Caruso riporta una distorsione alla caviglia ed esce zoppicando con l’ausilio di medico e massaggiatore. Al suo posto entra un altro giovane promettente, Azzinnaro, che si è dato un gran da fare lì davanti, sfiorando addirittura il gol. La Tiger Brolo sembra essere sicura di portare il bottino pieno a casa, ma ha fatto male i conti e Mannino se ne accorge su un maligno contropiede di Simeri, servito da un grande Gigliotti. L’attaccante ex Puteolana mira la porta giallonera e scavalca con un delizioso pallonetto l’estremo difensore, per fortuna del quale il colpo è stato dosato appena sopra la traversa. Sarebbe stato un gol da antologia. Sono solo le prove generali però e le prime avvisaglie che Simeri getta in pasto alla retroguardia locale, che il gol potrebbe arrivare da un momento all’altro, poichè il serpente a sonagli vede bene la porta e diventa un cecchino in occasione della grandissima giocata che fa rimanere di stucco tutto il pubblico presente e di gioia quello rendese. Simeri riceve il pallone ai 20 metri da capitan Fiore e lascia partire una traiettoria velenosa, come il morso di un cobra, un vero e proprio bolide che si insacca nell’angolino più lontano. Nulla può Mannino, come nessun altro portiere avrebbe potuto fare alcunchè. Il Rende è vivo e gestisce bene gli ultimi minuti. All’83’, quando pochi forse ci credevano, il centravanti segna di estro, genio e sregolatezza e con altrettanta peculiarità si lascia andare ad un’esultanza in stile Mario Balotelli, della serie “tutto normale, calma, non è successo nulla”. Simone Simeri sa di aver fatto un grandissimo gol e in quel momento sa pure che ha tirato la stoccata definitiva che metterebbe al tappeto anche un mammut. Rete decisiva, perchè gli ultimi assalti della Tiger Brolo si limitano in scambi confusionari al limite dell’area, dove sia Musca che Ginobili, fanno scudo con corpo. Giusta l’interpretazione del fuorigioco da parte dell’assistente dal lato delle panchine, Alfio Conti, che per ben due volte, vede bene prima Di Senso e poi Saani al di là della linea dei difensori al momento del tocco decisivo, che in caso contrario sarebbero valsi il gol del 2-2. Nello spazio di due minuti infatti, tra l’87’ e l’89’ le due occasioni citate sulle quali la decisione dell’assistente è stata ineccepibile e ha dato ulteriore forza nel finale ad un Rende che ha saputo resistere, ma che con tanto cuore ha stretto i denti sino alla fine, anche dopo che al 90′ è andato in due volte ravvicinate tra loro, al gol dell’1-3, prima con Azzinnaro e poi con Simeri. Sono stati infatti ben quattro i minuti di recupero di Pedretti, poi diventati cinque per i crampi al 91′ di un Simeri che ha dato tutto. Al 93′ Musca guadagna l’ammonizione che gli farà saltare la pratica Orlandina al Marco Lorenzon per condotta ostruzionistica. Al 94′ è bravo Crispino in diagonale di copertura a sventare il cross di Zingales, pericoloso per la testa di Saani. Al 95′ è Gigliotti a sbrogliare la matassa e a fermare le ultime velleità della Tiger Brolo, dopo che Ruffo aveva salvato in corner un’azione insidiosa di Di Senso. L’ultimo pallone scagliato lontano dall’area di rigore è sui piedi di capitan Fiore, che suona come una benedizione. Triplice fischio al “Ciccino Micale” di Capo d’Orlando, il Rende è tornato. Se c’è una bella storia, è questa. Credeteci. Il sogno Lega Pro è ancora possibile. Infinito Rende. Infinito come i suoi tifosi.

TIGER BROLO: Mannino 6.5, Perricone 5.5, Falanca 6, De Cristofaro 6, Kouadio 6, Zingales 6.5, Lupo 6, Addamo 6 (75′ D’Emanuele 6), Sparacello 6.5, Di Senso 5, Saani 5.5.
A disposizione: Valenti, Ferrante, Bica Badan, Cirianni, Calabrese, Cuccia, Schirò, Aloe.
Allenatore: Santino Bellinvia 6.5

RENDE: De Brasi 6, Ruffo 7, Crispino 7.5, Benincasa 7 (34′ Marchio 7), Musca 7, Ginobili 7, Gigliotti 7, Fiore 7, Caruso S. 6.5 (53’ Azzinnaro 6.5), Zangaro 6 (21′ Mancino 7.5), Simeri 7.5.
A disposizione: Grisolia, Piromallo, Caruso F., Buccino, Scarnato, Irace.
Allenatore: Antonio Pellegrino (Bruno Trocini squalificato) 7.5

Arbitro: Daniel Pedretti (Brescia) 4

Marcatori: 19′ Simeri, 33′ Sparacello, 83′ Simeri

Note: terreno di gioco in perfette condizioni. Spettatori presenti 200 circa, di cui 30 provenienti da Rende.
Ammoniti: Musca, Fiore, Perricone, Saani.
Espulso: De Brasi al 20′ per fallo da ultimo uomo. Al 22′ Di Senso sbaglia un calcio di rigore, parato dal nuovo entrato Mancino.
Angoli: 12-1. Recupero: 3′ e 5′

Gianluca Trunfio
reggiocalabria.iamcalcio.it