Jannik Sinner ancora nell’occhio del ciclone, il rischio di una squalifica pesante per il tennista azzurro: arrivano le dichiarazioni a sorpresa
Il 2024 sportivo si avvia a chiudersi, nel segno di alcuni personaggi che hanno lasciato una impronta indelebile e fondamentale. Tra loro, di sicuro, Jannik Sinner, che ha realizzato imprese favolose affermandosi come l’uomo da battere nel mondo del tennis. Un anno vissuto da numero uno sostanzialmente incontrastato e la vetta del ranking detenuta ormai da sei mesi e i successi ottenuti in campo, tra le vittorie negli Slam, nei Masters 1000, alle ATP Finals e in Coppa Davis, testimoniano la sua grandezza.
L’altoatesino si prepara a un 2025 in cui provare a confermarsi agli stessi livelli, anche se non sarà semplice, con una concorrenza agguerrita che vorrà prendersi la rivincita su di lui. Sarà un anno particolare, in cui oltretutto scopriremo, finalmente, che cosa accadrà relativamente alla vicenda Clostebol che causa ancora strascichi.
Sinner, come sappiamo, è stato assolto dalla ITIA per la positività alla ormai celebre pomata, avvenuta tramite una contaminazione. Ma la WADA con il suo ricorso vuole andare fino in fondo e dunque pende sul capo dell’azzurro il rischio di una lunga squalifica, se il verdetto del TAS, che arriverà tra qualche mese, dovesse essere negativo. In questo periodo, si susseguono pareri e dichiarazioni sul tema, da parte di appartenenti al mondo del tennis ma non soltanto. Un personaggio molto noto del mondo dello sport ha preso una posizione piuttosto forte sulla vicenda.
Jannik Sinner, l’attacco di Federica Pellegrini: “Ci vogliono regole precise”
Si tratta di Federica Pellegrini, intervistata da ‘La Stampa’. L’ex nuotatrice ha toccato diversi temi nel corso del suo dialogo con il quotidiano, tra cui per l’appunto quello di Sinner. Adombrando il rischio di una squalifica di due anni.
La Pellegrini ha spiegato di credere alla buona fede di Sinner, ma potrebbe non bastare. “Sono convinta che lui non abbia assunto sostanze dopanti volontariamente, ma non è questo il punto – ha affermato – Finora ci avevano sempre detto che l’atleta era responsabile a prescindere, adesso pare che non sia più così e la cosa può diventare scivolosa e pericolosa. Credo che servano regole chiare per tutti, c’è bisogno di capire. Il nuotatore Federico Turrini è stato squalificato due anni per un collirio al cortisone, usato per una grave infezione all’occhio. La decisione sul ricorso farà capire che strada vogliono prendere”.
